Lo hanno preso grazie al pentimento di una donna. Giovanni Marino,
22 anni, uno dei presunti killer di Pasquale “Lino” Romano, è stato arrestato
nel pomeriggio di mercoledì a San Giovanni A Teduccio, dai carabinieri che erano sulle sue tracce da
alcuni giorni. Marino sarebbe l’autista del commando appartenente al cartello
criminale degli “Abete - Abbinante – Notturno” che la sera del 15 ottobre
scorso uccise a Napoli nel quartiere Marianella, sotto casa della fidanzata,
Lino Romano, scambiandolo per Domenico Gargiulo, il vero obiettivo dei killer,
vicino al gruppo dei cosiddetti “Girati”. Quattordici colpi di pistola sparati a
bruciapelo contro il povero Lino che aveva la sola colpa di uscire dallo stesso
palazzo di un’altra vittima designata nella guerra per il controllo delle
piazze di spaccio dell’eroina. Stava per andare a giocare una partita di
calcetto con gli amici. Il tentativo di
uccidere Domenico Gargiulo, doveva essere la risposta ad un altro agguato,
quello in cui, il 17 settembre, in via Giovanni Antonio Campano perse la vita
Roberto Ursillo. In particolare, dalle indagini è emerso che sia gli
«scissionisti» sia i «girati» avevano deciso di non uccidere gli affiliati
minori, come appunto è Gargiulo, ma solo capi o gregari. Poichè, però, questo
tacito accordo era stato infranto dai «girati», che avevano preso di mira
Ursillo, spacciatore che non occupava un ruolo di vertice, per ritorsione avevano
deciso di tendere un agguato a un altro affiliato minore. Sarebbe
stato proprio Giovanni Marino a indicare, erroneamente, in Pasquale Romano
l'obiettivo dell'agguato. L’arresto è
avvenuto grazie al pentimento di una donna, la zia della fidanzata di Domenico
Gargiulo, che venerdì scorso si è
presentata in commissariato a Scampia con i suoi due figli, che hanno avuto un
ruolo nella pianificazione del delitto e che ora vivono con lei in una località
protetta. Il racconto fatto dalla donna ai pm Sergio Amato ed Enrica
Parascandolo che seguono il caso, è scioccante. Doveva essere lei stessa ad inviare
un sms ai killer per far uccidere il fidanzato della nipote che quella sera era
a cena nello stesso palazzo della
vittima e dove si trovava anche la donna. Ma i killer non attesero il suo
messaggio e spararono prima a Pasquale Romano, scambiandolo per la
vittima designata..
Nella zona di Scampia la decisione della donna di collaborare si è
diffusa rapidamente e Giovanni Marino si è nascosto altrove per sfuggire alla
cattura, ma è stato tutto inutile, perché i carabinieri lo hanno arrestato ugualmente.
La
notizia dell’arresto di Giovanni Marino è giunta anche a casa dei familiari di
Lino Romano a Cardito. Il papà, Giuseppe, e la mamma Rita, hanno appreso la notizia
dalla TV, ma non sono riusciti a piangere. Le lacrime le hanno già versate tutte quante. «È come se i miei pensieri si fossero
fermati», dice. Ha provato «rabbia, dolore». «No, sollievo non l'ho provato
perchè mio figlio nessuno me lo restituirà più». Poi aggiunge: «Sono belve gli
assassini di mio figlio. Anzi, belve è anche troppo poco per definirli. Sono
cattolico praticante ma no, non li perdonerò mai. Stiamo male, non ci sono
parole - afferma - cosa posso dire io che ho perso un figlio così, senza
motivo». Ripete che «Pasquale non meritava di morire così, nessuno, nessuno
merita di morire così». Ci sono, poi, i dettagli, che rendono se è possibile
finanche più assurda e dura tutta questa storia. Un sms non atteso dai killer:
quello che doveva avvisarli di quando sarebbe uscito dal palazzo il vero
obiettivo dell'agguato. «Non si guarda in faccia a nessuno, si spara al primo
che capita, ma capite come si muore? - aggiunge - ecco perché non riesco a
trovare il termine più appropriato per definire queste belve. Mi creda sono
giorni che sto cercando di trovare il termine giusto ma non lo trovo». Pochi
giorni fa, a Napoli, i genitori di Pasquale furono abbracciati dal Presidente
della Repubblica, Giorgio Napolitano, che promise: «Vi starò vicino». Prima
ancora, nel giorno dei funerali di Lino, il ministro dell'Interno, Annamaria
Cancellieri, si recò nella loro abitazione assicurando loro che gli assassini
sarebbero stati presi. Genitori spezzati, Giuseppe e Rita che hanno sempre
chiesto giustizia. «Ci sono stati sempre tutti vicino, grazie a tutti - dice
papà Giuseppe - Io ho sempre creduto e sempre crederò nella giustizia. Sono
sicuro che tutti coloro che sono coinvolti nella morte di mio figlio saranno
arrestati. Ne sono sicuro, lo sono sempre stato. Quella sera hanno ucciso
Pasquale ma hanno anche ucciso tutti noi. Pasquale non ritornerà più da noi.
Solo la giustizia, ora, potrà provare a farci respirare. Almeno per qualche
attimo in una vita, la nostra, che non c'è più».
I commenti. Soddisfatti per l’arresto di Giovanni Marino la Fondazione Polis della Regione
Campania per le vittime innocenti della criminalità e i beni confiscati e il Coordinamento campano dei familiari
delle vittime innocenti della criminalità: «Siamo enormemente grati alla Magistratura e
alle forze dell'ordine». «Questa operazione - aggiungono - è l'ennesima
dimostrazione dell'eccellente lavoro svolto da Magistratura e forze dell'ordine
nel contrasto ai clan. Non servirà a restituire ai suoi cari, ai quali vogliamo
stringerci forte, il povero Lino, ma per noi familiari di vittime innocenti
della criminalità è importantissimo che i killer di camorra vengano assicurati
alla giustizia».
Il sindaco
di Napoli, Luigi De Magistris
è intervenuto per commentare l’arresto del presunto killer di Lino Romano. «Non
posso che esprimere tutta la soddisfazione, personale e della città, per
l'arresto di uno dei sicari che hanno ucciso Lino Romano». Ha detto il sindaco
di Napoli «Un grazie - aggiunge - alle forze dell'ordine e alla magistratura
che sono impegnate nel contrasto al crimine organizzato». «L'arresto odierno
non servirà a restituire Lino ai suoi familiari, ma rappresenta un importante
atto di giustizia e un segnale di speranza per la città e per il Paese che,
senza tentennamento, devono portare avanti una mobilitazione civile contro ogni
mafia», ha concluso.
Stefano
Caldoro, presidente della Giunta Regionale della Campania. «Una
notizia che dà fiducia». Così ha
commentato Stefano Caldoro, la notizia dell’arresto di Giovanni Marino a
margine del World Forum for Child Welfare. «Le forze dell'ordine avevano già
dato segnali di forza dicendo di voler raggiungere gli obiettivi in tempi
rapidi - ha affermato -. Ringrazio gli inquirenti che sono stati rapidi e
immediati dando una risposta che significa che lo Stato c'è e che è un successo
della giustizia». «Tutti devono partecipare - ha aggiunto - La partecipazione è
un atto di giustizia. Il contrasto all'illegalità, all'ingiustizia, alla
violenza deve essere visto come una battaglia da fare insieme - ha concluso -
Risultati così positivi ci rendono tutti fiduciosi».
Soddisfazione per l’arresto è stata espressa
anche da Enzo Amendola, segretario
regionale del Pd Campania, e Gino Cimmino, segretario provinciale
del Pd Napoli, «L'arresto di uno dei presunti killer di Pasquale Romano è una
buona notizia». Hanno dichiarato. E subito dopo: «Il brutale assassinio di un innocente non
solo ha sconvolto tutti i cittadini, ma ha scatenato una reazione civile della
popolazione contro queste barbarie, la camorra e il suo regno del terrore. Per
questo non possiamo che fare i complimenti alle forze dell'ordine e alla
magistratura che in breve tempo sono riusciti ad assicurare alla giustizia uno
dei killer, e siamo sicuri che tutti i criminali di quell'efferato omicidio
saranno catturati».
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