Il 18 settembre
2012, ricorre il quarto anniversario della “strage di Castel Volturno” in cui
vennero uccisi dalla camorra sei immigrati ghanesi. La strage avvenne attorno
alle 21, in un negozio di sartoria, al km. 43 della domiziana. Fu un gruppo di 5
persone, capeggiate dal boss Giuseppe Setola, che riversò su 7 inermi cittadini,
oltre 125 proiettili di kalashnikov e mitragliatrici varie. Uno solo se la cavò,
Joseph Ayimbora, perché fece finta di essere morto. Grazie alla sua
testimonianza gli autori della strage sono stati condannati all’ergastolo.
Joseph Ayimbora è prematuramente scomparso lo scorso febbraio, per problemi di
cuore, ma anche per le gravi ferite alle gambe e all'addome. Aveva un permesso
di soggiorno dal 1998. La sua collaborazione con le forze dell'ordine fu
decisiva per la ricostruzione dei fatti e l'individuazione degli assassini. Il
“Comitato don Peppe Diana” ha lanciato una raccolta di firme da consegnare al
presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, per assegnare una medaglia
d’oro al merito civile a Joseph Ayimbora per il coraggio dimostrato nel
denunciare e poi testimoniare al processo contro il clan dei casalesi. La
raccolta firme, cominciata a giugno, con la rassegna del Festival dell’Impegno
Civile, ha già avuto centinaia di adesioni.
Intanto la
sentenza di primo grado, che ha accertato anche che Setola e i suoi uomini erano
spinti da un sentimento di avversione nei confronti di persone dalla pelle nera,
è stata impugnata dagli avvocati difensori degli imputati, compreso il capo
relativo alla aggravante dell’odio razziale.
Il 18 settembre
due appuntamenti ricorderanno la strage. Uno alle 9, presso il comune di Castel
Volturno, indetto dalle associazioni sindacali e di categoria che sono riuniti
attorno al Comitato antiracket “Mò basta!” (Consorzio Agrorinasce, Cgil,
Cisl, Uil, Camera di Commercio, Coldiretti, Cia, ecc.) e un’altra presso il
luogo della strage, alle per 11,30, indetta dalle associazioni di volontariato
che operano con i migranti (Padri comboniani, centro sociale ex canapificio,
Libera, Caritas, ecc.) qui il magistrato della DDA, Cesare Sirignano, terrà una
“lezione anticamorra”.
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