Lo Stato deve essere più vicino a chi lo aiuta a sconfiggere la magia. Invece...«Ancora una volta Ignazio Cutrò subisce la scandalosa inefficienza dello Stato italiano. La cartella esattoriale da 85mila euro notificata al testimone di giustizia, infatti, doveva essere bloccata dalla sospensione prefettizia. Purtroppo lo Stato continua a non dare risposte esaurienti a chi ha denunciato e si è ribellato all'oppressione mafiosa mettendo a repentaglio la propria vita, e questo non può certo indurre commercianti e imprenditori a fare la scelta giusta, ovvero denunciare». Così Sonia Alfano, europarlamentare e responsabile nazionale del Dipartimento Antimafia di Italia dei Valori, commenta la vicenda che vede il testimone di giustizia Ignazio Cutrò «in balia di debiti legati alle proprie denunce che hanno fatto condannare la cosca Panepinto a un totale di oltre settant'anni di carcere». «Sono al fianco di Cutrò nella sua battaglia contro Cosa Nostra - prosegue l'europarlamentare - e soprattutto invito le istituzioni a non voltarsi dall'altra parte. Ignazio ha deciso di stare dalla parte dello Stato, dimostrandosi cittadino onesto e coraggioso, e per questo merita rispetto e sostegno. Come può Cutrò pagare i debiti - chiede Alfano - se gli è impedito persino di far ripartire la propria azienda? Lo Stato deve garantire ai testimoni di giustizia non solo la sicurezza personale ma anche la propria gratitudine. Con fatti concreti e massima attenzione su ogni singolo caso», conclude.
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