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martedì 14 febbraio 2012

DELITTO DALLA CHIESA: 1 MILIONE DI EURO DI RISARCIMENTO AL COMUNE DI PALERMO

La terza sezione civile del Tribunale di Palermo ha condannato Vincenzo Galatolo, Giuseppe Lucchese e i collaboratori di giustizia Calogero Ganci e Francesco Paolo Anzelmo, responsabili dell'omicidio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, a versare un milione di euro più interessi al Comune di Palermo. Dalla Chiesa fu ucciso assieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all'agente di scorta Domenico Russo il 3 settembre 1982. Per il giudice «l'omicidio del generale ebbe fortissima risonanza sii mezzi di comunicazione, in Italia e anche all'estero, turbando profondamente la società civile e contribuendo a diffondere un'immagine di Palermo come scenario di efferati fatti di sangue, posti in essere da una criminalità organizzata in posizione di assoluta egemonia e controllo sul territorio». «Oltre al danno d'immagine - prosegue il giudice - non può certo trascurarsi l'incalcolabile pregiudizio che la collettività palermitana subì nel vedersi privata dell'apporto di una figura dello spessore, della competenza e delle capacità del generale Dalla Chiesa, che era stato nominato da pochi mesi prefetto di Palermo con il precipuo fine di garantire il rispetto della legalità e, dunque, di contrastare lo strapotere di Cosa nostra».

1 commento:

  1. Un fatto è certo: quale fu il compito attribuito al Prefetto della Repubblica, Carlo Alberto Dalla Chiesa, Generale di Corpo d'Armata dei Carabinieri, che venne concordato con il Ministro dell'Interno, On. Virginio Rognoni, è, certamente, stato un fortissimo segnale rivolto, soprattutto, a coloro che con la mafia intessevano rapporti di ambigua complicità.
    Oltreché aver inviato a Palermo il Generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della cui capacità investigativa si conosceva l' efficienza e competenza organizzativa dai risultati conseguiti nel Nord Italia durante la lotta al terrorismo. E che avrebbe manifestato da Prefetto della Repubblica di Palermo, in qualità di coordinatore unico nella lotta alla mafia, in quelle Regioni d'Italia in cui la pervasività dell'organizzazione criminale mafiosa è più estesa. Indipendentemente dai Poteri che gli sarebbero stati affidati.
    Grazie!...

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