Saranno funerali di Stato per Placido Rizzotto, il sindacalista della Cgil rapito dalla mafia il 10 marzo del 1948. Il Consiglio dei ministri ha condiviso la proposta del Presidente del Consiglio Mario Monti di celebrare funerali di Stato per Rizzotto, figura emblematica della lotta contro la mafia, una volta terminati gli accertamenti tecnici sui resti recuperati. Lo rende noto il comunicato di Palazzo Chigi. «Siamo molto soddisfatti e contenti della decisione presa dal Consiglio dei ministri per i funerali di Stato di Placido Rizzotto». Ha detto il sindaco di Corleone, Nino Iannazzo, subito dopo avere appreso la notizia che il Consiglio dei ministri ha dato l'assenso ai funerali di Stato per il sindacalista di Corleone ucciso 64 anni fa da Cosa nostra e i cui resti sono stati identificati solo nei giorni scorsi dalla Polizia scientifica di Palermo. «È un gesto di riconoscimento del governo Monti anche per la città di Corleone, - ha aggiunto - per i grandi cambiamenti che si sono registrati negli ultimi anni». E conclude: «È un atto che dà ancora più rilievo all'attività degli inquirenti e della Polizia scientifica che ha riconosciuto i resti del povero Rizzotto».
Felice della decisione del Consiglio dei Ministri anche il nipote del sindacalista ucciso dalla mafia. «Davvero? Hanno accolto la richiesta dei funerali di Stato per mio zio? Mi sta dando una notizia bellissima. Grazie. Sono veramente felice». Placido Rizzotto, nipote omonimo del sindacalista ucciso a Corleone 64 anni fa da Cosa nostra, apprende dall'Agenzia ADNKRONOS della decisione del Consiglio dei ministri di celebrare i funerali di Stato. «Sono contentissimo - prosegue Rizzotto junior - avevo formalizzato appena ieri la richiesta dei funerali di Stato e già oggi il Consiglio dei ministri ha accolto questa richiesta. Era impensabile. Mi sorprende questa celerità. Questo mi fa capire che Plcaido Rizzotto è diventato, negli anni, un vero e proprio simbolo per tutta l'Italia, non solo per noi familiari o per il sindacato. Questa è la cosa più bella di tutti».
Placido Rizzotto si trova a Genova con l'associazione Libera per celebrare la giornata delle vittime di mafia. «Lo dirò subito ai miei 'fratellì di Libera - dice ancora emozionato al telefono - Voglio ringraziare di cuore il Governo e tutti coloro si sono prodigati per ottenere questo risultato». Ma Rizzotto ringrazia anche la «Polizia scientifica e il Commissariato di Corleone» perchè «solo grazie alla loro insistenza, al loro lavoro e alla loro professionalità si è riusciti a recuperare prima e poi a identificare i poveri resti di mio zio».
«È un successo dell'Antimafia critica che non ha mai dimenticato il nesso velenoso del nostro paese tra la mafia e la politica». Così Vito Lo Monaco, presidente del Centro La Torre, commenta la decisione del Governo di proclamare i funerali di Stato per Placido Rizzotto. «I funerali di Stato per Placido Rizzotto sanciscono la svolta dell'azione di contrasto delle istituzioni avviata con la storica legge Rognoni-La Torre che ha identificato il reato di associazione di stampo mafioso e la natura speciale del rapporto con la politica della mafia. Sono passati trent'anni da quella legge, ci sono state tante altre stragi. Fare luce sui rapporti mafia-politica - continua Lo Monaco - significa dare compiutezza alla democrazia del nostro Paese. La mafia, come scrisse La Torre nella sua Relazione di minoranza della Commissione Antimafia del 1976, è un fenomeno afferente le classi dominanti. Se si condivide questo punto di vista è più facile mettere a nudo tutte le cosiddette »entità esterne« presenti in tutti i fatti tragici del nostro Paese»
«Il Governo ha dimostrato grande sensibilità nell'accogliere la richiesta di migliaia di cittadini per commemorare con funerali di Stato Placido Rizzotto». È quanto dichiara il presidente degli europarlamentari Pd, David Sassoli, che per primo, su Twitter, aveva fatto partire la richiesta di funerali di Stato per il sindacalista ucciso 64 anni fa dalle mafie i cui resti sono stati recentemente identificati. «Si tratta - ha aggiunto - di un riconoscimento importante, dovuto non solo all'uomo e alla sua battaglia, ma anche alla nostra Storia e a quella gran parte del Paese che, oggi come allora, reclama legalità e libertà da tutte le mafie. La mafia voleva far sparire per sempre Placido Rizzotto. Con la decisione di oggi - conclude Sassoli - lo Stato dimostra di avere una memoria più lunga e di saper essere più forte della criminalità».
Il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, in un messaggio su Twitter ha scritto: «Funerali di Stato per Placido Rizzotto. Ne siamo contenti e orgogliosi».
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