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venerdì 13 aprile 2012

MEDAGLIA D’ORO AL MERITO CIVILE ASSEGNATA DA NAPOLITANO A PIO LA TORRE E A ROSARIO DI SALVO

Una medaglia d’oro al merito civile è stata assegnata ieri mattina dal presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, a Pio La Torre, il sindacalista e deputato del Pci, e al suo autista, Rosario Di salvo, trucidati dalla mafia il 30 aprile 1982. Il Capo dello Stato, accompagnato dal presidente della Camera Gianfranco Fini, ha sostato di fronte alla targa dedicata a La Torre nell'atrio d'ingresso del Palazzo di Montecitorio. Quindi si è recato nella Sala della Lupa per presenziare ad un convegno sull'eredità di La Torre nella lotta alla mafia. «L'omicidio di Pio La Torre - ricorda il procuratore nazionale Antimafia, Piero Grasso, è stato un delitto politico mafioso, con connotazioni terroristiche e intimidatorie, come riconosciuto anche durante il processo. Si è uccisa una persona che ha cercato di incidere senza subire la pressione dei gruppi mafioso: un elemento di innovazione nelle realtà siciliana che rischiava di mettere in pericolo gli interessi mafiosi». L'attività parlamentare del segretario del PCI siciliano, ucciso da Cosa Nostra il 30 aprile 1982 assieme al suo collaboratore Rosario Di Salvo, cui di deve la proposta di legge, approvata 4 mesi dopo la sua morte per introdurre il reato di associazione mafiosa e prevedere la confisca dei beni dei mafiosi; gli atti del processo che ha portato alla condanna di 9 boss per l'agguato, ma anche quelli di altri delitti di mafia, da quello di Peppino Impastato a quello di Rocco Chinnici, e gli atti della Commissione parlamentare antimafia, sono raccolti in un archivio dedicato alla sua memoria. L'archivio, promosso dalle presidenze di Camera e Senato, dalla Commissione Antimafia e dalla Fondazione Camera dei deputati, è stato presentato alla Camera.

In occasione della cerimonia il Capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ha consegnato le medaglie d'oro al merito civile al figlio di La Torre, Franco, e alla vedova di Di Salvo, Rosa Casanova. Alla cerimonia hanno partecipato tre gli altri, il presidente della Camera, Gianfranco Fini, le ministre del Lavoro, Elsa Fornero, e dell'Interno, Anna Maria Cancellieri. Il presidente della Fondazione Camera, Fausto Bertinotti, e quello della Commissione Antimafia, Beppe Pisanu, il procuratore Grasso, e don Luigi Ciotti, che con Libera ha raccolto l'eredità politica di La Torre. Un comunicato del Quirinale ha reso noto anche le motivazioni alla base della Medaglia d’oro conferita a La torre  e Di Salvo.

Pio La Torre: «Esponente politico fortemente impegnato della lotta alla criminalità organizzata di stampo mafioso, promotore della coraggiosa legge che ha determinato una innovativa strategia di contrasto alla mafia, mentre era a bordo di una vettura guidata da un collaboratore, veniva proditoriamente fatto oggetto di numerosi colpi di arma da fuoco da parte di sicari mafiosi, perdendo tragicamente la vita nel vile agguato. Fulgido esempio di elevatissime virtù civiche e di rigore morale fondato sui più alti valori sociali spinti fino all'estremo sacrificio».

Rosario di Salvo: «Collaboratore di un noto esponente politico impegnato nella lotta alla criminalità mafiosa, mentre lo accompagnava alla guida di un'auto, rimaneva vittima di un vile agguato e veniva raggiunto da numerosi colpi di arma da fuoco indirizzatigli da sicari mafiosi perdendo tragicamente la vita nel tentativo di reagire. Nobile esempio di coraggio e di spirito di servizio». Le Medaglie d'Oro - prosegue il comunicato - sono state consegnate dal Capo dello Stato, insieme al Ministro dell'Interno, Annamaria Cancellieri, a Filippo La Torre, figlio del deputato assassinato, e a Rosa Casanova, vedova di Rosario di Salvo, in occasione dell'incontro «Pio La Torre 30 anni dopo» promosso dalla Fondazione della Camera dei deputati a Palazzo Montecitorio.

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