Riaperta l'indagine sull'omicidio di Pio La Torre
assassinato il 30 aprile del 1982, a Palermo insieme al suo collaboratore
Rosario Di Salvo che guidava l'automobile. Lo ha deciso la procura di
Palermo che ha accolto gli appelli lanciati da intellettuali e giuristi
sull'ipotesi di possibili mandanti esterni al delitto. I pm, Antonio Ingroia e
Ignazio De Francisci, vogliono anche approfondire una circostanza precisa:
l'ipotesi che cinque professori universitari avrebbero dovuto studiare le carte
che l'ex segretario regionale del Pci aveva detto di volere affidare a loro
qualche giorno prima di morire. Ma La Torre non fece in tempo a consegnare i
suoi appunti. Documenti che sosteneva il politico avrebbero fatto chiarezza su
misteri come quello della strage di Portella della Ginestra e la «rete di
rapporti tra mafia e Stato». La circostanza di questo mancato incontro con i
professori è stata rilanciata scrivono il Giornale di Sicilia e La Stampa, anche
in un libro, «Chi ha ucciso Pio La Torre», curato Paolo Mondani e Armando
Sorrentino che fu avvocato di parte civile nel processo per il delitto per conto
dell'allora Pds. Nel volume emerge anche la pista internazionale legate alle
battaglie di La Torre contro l'installazione dei missili americani nella base di
Comiso.
(Fonte:
Ansa)
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