«Oggi è un giorno speciale, Paolo avrebbe compiuto 73 anni e questo centro studi a lui intitolato è il nostro regalo. Perchè la memoria trascorsa in questi 20 anni sia raccolta, custodita e tramandata alle generazioni future divenendo memoria operante». Lo ha detto l'europarlamentare Rita Borsellino, intervenendo alla presentazione del neonato Centro studi ricerche documentazione Sicilia/Europa Paolo Borsellino, e ricordando il fratello Paolo, ucciso da Cosa nostra, in un discorso a tu per tu. «In questi 20 anni - ha aggiunto - ho consegnato il tuo ricordo a tante persone, avevo bisogno io stessa di sentirti, di raccontarti perchè raccontandoti agli altri mi riappropriavo di te». Alla presenza di centinaia di studenti delle scuole di Palermo, anche il magistrato Leonardo Guarnotta, presidente del Tribunale di Palermo, ha portato il suo personale e toccante contributo di ricordo del giudice Borsellino. «È un grande privilegio - ha detto - ricordare per me Paolo, un amico prima che un collega, che mi ha lasciato e ci ha lasciato un testimone importante che si traduce nel messaggio di fare ciascuno di noi il nostro dovere, secondo quei valori di libertà e uguaglianza, senza cui non ci può essere nessuna giustizia, valori - ha concluso - che la politica spesso dimentica e calpesta, perdendo credibilità e autorevolezza». «Le attività del Centro studi saranno ospitate presso i locali del convento di Piazza Magione nel cuore della Kalsa - ha annunciato il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando - il quartiere e il luogo carico di simboli che ha dato i natali a Paolo Borsellino».
Il centro studi ha come obiettivo promuovere sul
territorio siciliano attività finalizzate alla conoscenza, e allo sviluppo di
pratiche di impegno educativo, sociale e politico che valorizzino la prassi di
memoria operante e nuovi disegni di progettualità pedagogica. «Ispirato alla
lezione di Paolo Borsellino, che individuava nell'educazione un fattore
strategico di crescita civica, umana e culturale il centro si propone - ha
spiegato la presidente, Maria Tomarchio, docente dell'Università di Catania -
tra le sue finalità, quella di riportare alla luce e custodire fonti
documentarie e testimonianze di esperienze educativo-didattiche, e ancora
accogliere, produrre, digitalizzare e mettere in rete materiali informativi e
documentazione nel campo della legalità democratica, promuovendo la ricerca
scientifica su pratiche di cittadinanza attiva, governo partecipato,
cooperazione e integrazione e organizzare eventi, attività culturali, di studio
e di formazione politica». Fra i relatori anche Luigi Berlinguer, eurodeputato,
che ha sottolineato l'importanza nel sistema educativo di distinguere il
concetto di capire e apprendere. «Il capire è più del sapere, è più di
conoscere - ha detto -, capire è costruire una coscienza ed una consapevolezza,
che è la forma più evoluta della conoscenza in sè. La scuola italiana è ancora
lontana da questa distinzione, e non ha capito che è fondamentale stimolare la
capacità di imparare e capire insieme, perché è qui che si fonda il nucleo
della democrazia». Alla presentazione presso la sala delle Capriate dello Steri
di Palermo si è svolta anche una proiezione sulla storia del movimento
antimafia, con immagini e documenti inediti del giudice ucciso dalla mafia e
sugli anni di impegno sociale di Rita Borsellino e una pièce teatrale «Falcone
e Borsellino storia di un dialogo», con testo di Maria Francesca Mariano,
giudice della Corte d'Assise di Lecce, interpretata dagli attori della
compagnia teatrale Temènos - Recinti teatrali.(ADNKRONOS)
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