La Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Palermo ha dato inizio al procedimento che porterà a dichiarare bene culturale, soggetto quindi alle tutele previste dalla legge, il Ficus Macrophilia posto dinanzi al palazzo di via Notarbartolo a Palermo dove abitavano Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, noto come «Albero Falcone». L'atto d'avvio del procedimento, firmato dal Soprintendente Gaetano Gullo e dalla responsabile dell'Unità operativa per i Beni etno-antropologici Selima Giuliano, è stato già inviato al condominio di via Notarbartolo e al Comune di Palermo. «L'albero Falcone - si legge nelle motivazioni - è un albero 'sacro', con gli anni assurto a simbolo delle stragi mafiose, testimonianza e ricordo commosso dei tanti che non vogliono dimenticare e arrendersi alla ferocia mafiosa. L'Albero Falcone può ben dirsi elaborazione inconscia dell'archetipo dell’Albero Cosmico, ed è meta di persone non solo il 23 maggio quando si celebra l'anniversario della strage di Capaci ma durante tutto l'anno: adulti, ragazzi, bambini e lasciano attaccati sul suo tronco disegni messaggi, lettere, fotografie; piantati sul Ficus ci sono anche i messaggi, protetti in buste di plastica di tre Presidenti della Repubblica, sepolti dai tanti fogli compilati - in gran parte - con grafia infantile«. Secondo la Soprintendenza l'Albero Falcone» incarna la memoria collettiva della lotta alla mafia e la sua salvaguardia ha una forte valenza simbolica in quanto esempio tangibile di partecipazione e di legalità e pertanto riveste particolare ed eccezionale interesse etnoantropologico».
In questo blog, che ho chiamato “Dalla parte delle vittime”, racconterò storie e percorsi umani di vittime innocenti della criminalità organizzata e dei loro familiari. Delle iniziative per non dimenticare, del loro coraggio e di come hanno saputo trasformare la loro tragedia in un impegno collettivo per cambiare in meglio la nostra società. (raffaele sardo 20.7.2011)
sabato 19 gennaio 2013
L'ALBERO FALCONE DIVENTERA' UN BENE CULTURALE
La Soprintendenza per i Beni culturali e ambientali di Palermo ha dato inizio al procedimento che porterà a dichiarare bene culturale, soggetto quindi alle tutele previste dalla legge, il Ficus Macrophilia posto dinanzi al palazzo di via Notarbartolo a Palermo dove abitavano Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, noto come «Albero Falcone». L'atto d'avvio del procedimento, firmato dal Soprintendente Gaetano Gullo e dalla responsabile dell'Unità operativa per i Beni etno-antropologici Selima Giuliano, è stato già inviato al condominio di via Notarbartolo e al Comune di Palermo. «L'albero Falcone - si legge nelle motivazioni - è un albero 'sacro', con gli anni assurto a simbolo delle stragi mafiose, testimonianza e ricordo commosso dei tanti che non vogliono dimenticare e arrendersi alla ferocia mafiosa. L'Albero Falcone può ben dirsi elaborazione inconscia dell'archetipo dell’Albero Cosmico, ed è meta di persone non solo il 23 maggio quando si celebra l'anniversario della strage di Capaci ma durante tutto l'anno: adulti, ragazzi, bambini e lasciano attaccati sul suo tronco disegni messaggi, lettere, fotografie; piantati sul Ficus ci sono anche i messaggi, protetti in buste di plastica di tre Presidenti della Repubblica, sepolti dai tanti fogli compilati - in gran parte - con grafia infantile«. Secondo la Soprintendenza l'Albero Falcone» incarna la memoria collettiva della lotta alla mafia e la sua salvaguardia ha una forte valenza simbolica in quanto esempio tangibile di partecipazione e di legalità e pertanto riveste particolare ed eccezionale interesse etnoantropologico».
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