Un presidio anticamorra sul luogo dove è stato
ucciso Pasquale Romano, si svolgerà stasera alle 19.30 in Piazzetta Marianella a
Napoli, nell’omonimo quartiere di Marianella. Promotori dell'iniziativa
Salvatore Salzano, Giuseppe Sbrescia e Alessandro Fiore, rappresentanti delle
associazioni studentesche dell'Università di Napoli Federico II. “Stasera
scenderemo in piazza nel quartiere di Marianella – hanno dichiarato gli
organizzatori della manifestazione -
dove è stato ucciso Pasquale, proprio durante il coprifuoco che c'è ogni
sera per accendere la speranza, per riaffermare la legalità e liberare la nostra
città e la nostra regione dalla camorra e dalle mafie. Ci auguriamo che insieme
a noi vi siano il sindaco, il prefetto, il questore e le istituzioni tutte, ma
anche semplici cittadini e le associazioni che operano sul territorio”.
I funerali di Pasquale Romano si svolgeranno
domani, venerdì 19 ottobre, alle 15,30,
nel Santuario di San Biagio a Cardito (Napoli). Il sindaco della sua città,
Giuseppe Cirillo, ha emesso un'ordinanza con la quale ha proclamato per domani
il lutto cittadino. Romano, sottolinea il sindaco, «è stato barbaramente
assassinato. L'intera città è stata profondamente turbata da questo drammatico
avvenimento e si stringe intorno ai familiari e partecipa al loro enorme
dolore». Domani, a partire dalle 12 sarà sospesa ogni attività in tutti gli
uffici pubblici e in tutte le scuole di ogni ordine e grado con tre minuti di
silenzio. Ai dirigenti scolastici l'invito ad organizzare iniziative di
riflessione sull'avvenimento e sulla violenza in generale. Saranno inoltre
chiusi gli esercizi commerciali, le imprese e le attività artigianali con
l'abbassamento delle serrande dalle 15 alle 17.30 in concomitanza con la
cerimonia funebre mentre le insegne luminose resteranno spente per l'intera
giornata. Su edifici comunali, pubblici e scolastici, inoltre, la bandiera sarà
esposta a mezz'asta.
Intanto i genitori di
Pasquale Romano hanno scritto al Ministro dell’Interno, Rosanna Cancellieri. «Le
chiediamo giustizia. E una sicurezza che qui non esiste ancora, e che forse non
è mai esistita. Le chiediamo ancora di provvedere affinché tutto questo non
abbia a ripetersi mai più. Signor Ministro, non esiste nella nostra lingua, e
nemmeno nelle altre, alcun termine per definire chi perde un figlio. Una
condizione che non è stata mai immaginata, ma che a Scampia è invece all'ordine
del giorno». Sono i passi della lettera inviata al Ministro dell'Interno,
Annamaria Cancellieri, i genitori di Pasquale Romano. La missiva continua
così: «mentre con i suoi trent'anni, che
tali rimarranno per sempre nella nostra memoria, con i suoi progetti per il
futuro, con la sua voglia di vivere, usciva da casa della sua fidanzata, per
andare a giocare a calcetto». «La sua vita -spiegano - gli è stata strappata
sulla pubblica via. Al confine con Scampia, in un quartiere che non appartiene
più alla comunità del nostro Stato». «Signor Ministro - prosegue la lettera -,
le chiediamo perché. Le chiediamo com'è possibile perdere cosà la vita in questo
modo. Le chiediamo perché, in questo posto maledetto, si continua a uccidere e a
uccidere ancora innocenti, che muoiono perché escono di casa, vanno a prendere i
figli a scuola, tornano dalla spesa o si affacciano da un balcone». «Ella - si
rivolgono quindi a Cancellieri i genitori del giovane - può ancora garantire
alle persone di avere il diritto a vivere e di muoversi per strada senza
guardarsi intorno e senza preoccuparsi delle ombre? Non le pesa tutto questo?
Ella è a conoscenza del fatto che sono già più di seicento le persone uccise per
'sbagliò (un termine orribile) dalla criminalità? Questa crudele lista dovrà
continuare ancora?». La risposta del ministro è arrivata a stretto giro:
"Chiamerò
la madre del ragazzo e spero di incontrarla nei prossimi giorni, se mi vorrà
vedere, per esprimerle tutta la mia partecipazione a questa terribile tragedia".
A Fianco dei familiari di Pasquale si schiera
l’associazione Libera. “La famiglia di Lino non sarà abbandonata. Le istituzioni
faranno rete”. Lo ha detto don Tonino Palmese, del coordinamento delle famiglie
di vittime innocenti della camorra e referente di Libera in Campania. «Esprimo
tutta la mia solidarietà ai familiari di Lino - ha aggiunto don Palmese - ma
bisogna anche evidenziare che le istituzioni, le forze dell'ordine, stanno
facendo ogni sforzo possibile». Don Tonino Palmese si è detto sicuro che anche
questa volta, come accaduto in passato, si farà una rete per non lasciare soli i
familiari del giovane ucciso tre sere fa a Marianella.
Sulla vicenda torna anche il sindaco di Napoli,
Luigi De Magistris, «Rosanna è una
ragazza che nemmeno per un momento ha mostrato rassegnazione, ma voglia di
lottare». Ha detto De Magistris, a proposito dell'incontro avuto ieri con la
fidanzata di Pasquale Romano, ucciso dalla camorra lo scorso lunedì. De
Magistris ha sottolineato che incontrerà ancora la ragazza nei prossimi giorni.
«L'incontro con Rosanna - ha affermato - mi ha toccato, emozionato e anche
confortato per la voglia di lottare». «Le ho detto che quello contro la camorra
è l'impegno della mia vita - ha aggiunto - condivido e sostengo tutte le
iniziative che vengono per sensibilizzare alla lotta contro la camorra.
L'importante è dare continuità a queste iniziative superato il momento
fortemente emotivo - ha concluso - perché ora siamo tutti molto scossi».
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