Ho deciso di aprire questo Blog e di chiamarlo “Dalla parte delle vittime”, perché voglio raccontare di un’esperienza che da alcuni anni a questa parte mi ha profondamente colpito. Vale a dire l’incontro che ho avuto con i familiari delle vittime della criminalità organizzata. Donne uomini, ragazzi, ma soprattutto: mamme, mogli, figli, sorelle, fratelli, segnate dal dolore di una tragedia senza fine. Alcune storie ho avuto modo di raccontarle in due libri (LA BESTIA – Ed. Melampo e AL DI LA’ DELLA NOTTE – ed. Tullio Pironti), ma qui voglio continuare a raccontare del coraggio che hanno queste persone, i sopravvissuti. Di come hanno saputo trasformare quotidianamente la loro tragedia in un impegno collettivo per cambiare in meglio la nostra società. A dirlo e a scriverlo sembra semplice. Ma vi assicuro che non è così. Chi ha perso un padre, un figlio, una sorella, una moglie o un marito, non dimentica mai. Ma si porta dentro un dolore che lo accompagnerà nella tomba. E' come avere una spina dentro una ferita. Può restare lì per anni, ma come la vai a toccare fa una male incredibile. Dai loro sguardi, dai loro silenzi, dalla loro umiltà, dalle loro parole, dal loro dolore ho imparato molto. Perciò racconterò le cose guardandole dal loro punto di vista, quello delle vittime e non dei carnefici. Il punto di vista di chi è in credito con questa società. Vorrei dare, in questo modo, il mio piccolo contributo a non far dimenticare le vittime innocenti della criminalità, ma soprattutto a ridare la dignità e il giusto riconoscimento a tutti quelli che in qualche modo hanno fatto “la resistenza contro le mafie”.
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