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lunedì 17 ottobre 2011

CONDANNATI A 18 E 21 ANNI I KILLER DI TERESA BUONOCORE

Si conclude con due condanne il processo di primo grado per l'omicidio di Teresa Buonocore, la donna che aveva denunciato l'uomo che aveva abusato di sua figlia e per questo fatta uccidere da due killer. Sono stati condannati rispettivamente a 18 e 21 anni e 4 mesi di reclusione il per Giuseppe Avolio e Alberto Amendola, riconosciuti responsabili dell'assassinio di Teresa Buonocore, che aveva testimoniato in aula contro il bruto che aveva abusato della figlia minorenne. La sentenza è stata emessa oggi dal gup Umberto Lucarelli al termine del processo con rito abbreviato. I due sono considerati gli esecutori materiali del delitto avvenuto nel settembre 2009 a Napoli. Il presunto mandante, Enrico Perillo, già condannato per gli abusi sulla ragazzina, sarà processato invece con rito ordinario a partire dal 26 ottobre prossimo. Per Avolio e Amendola i pm Danilo De Simone e Graziella Arlomede avevano chiesto la condanna all'ergastolo. Il giudice per Avolio ha escluso l'aggravante dei motivi futili e abietti, mentre ha riconosciuto a entrambi le attenuanti equivalenti alla premeditazione. I due, secondo l'accusa, avrebbero ricevuto da Perillo l'ordine di uccidere la donna attraverso una lettera inviata dal carcere.

«Preferisco non commentare la sentenza perchè potrei lasciarmi andare a valutazioni dettate dall'emotività del momento». Così Pina Buonocore risponde alle domande sulla sentenza di condanna a 18 e 21 anni dei presunti killer della sorella, Teresa Buonocore, uccisa a Napoli nel 2009. «È evidente a tutti però - ha aggiunto Pina Buonocore, che vive in località protetta in provincia di Salerno - che di fronte a un delitto così spietato e alle argomentazioni portate dai pubblici ministeri in aula, chiunque si sarebbe aspettato pene esemplari».

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