C'è anche il taglio del fondi per le vittime della mafia, dell'usura e del racket tra i tanti provvedimenti adottati dal precedente governo di Silvio Berlusconi. Ora è don Luigi Ciotti, presidente di Libera, ad alzare la voce per ripristinare il fondo e lo fa da «politicamente scorretto», la rassegna promossa da Casalecchio delle Culture in collaborazione con Carlo Lucarelli, che proprio in questi giorni a Casalecchio di Reno (Bologna) chiama a raccolta da tutta Italia magistrati, testimoni, giornalisti, pubblici amministratori, artisti per una risposta alle mafie con le «armi» della cultura.
«La lotta alle mafie - si legge nell'appello - dovrebbe essere considerata una delle priorità dell'azione di qualunque governo di questo paese. Il prezzo che l'Italia paga alla criminalità organizzata in termini civili, morali, politici ed economici è tale da rappresentare uno degli ostacoli principali al nostro sviluppo. Per questo ogni sforzo impiegato a contrastare le mafie non deve essere considerato un costo quanto un investimento, ancora più urgente e importante proprio in un periodo di ristrettezze e di riforme. Il Fondo di rotazione per la solidarietà alle vittime dei reati di tipo mafioso, delle richieste estorsive e dell'usura rappresenta non solo il doveroso intervento dello Stato a fianco di cittadini che già hanno sofferto e spesso contrastato la criminalità organizzata, ma anche uno degli strumenti più efficaci per combatterla. Il ddl di stabilità ha invece ridotto di ben 10 milioni di euro il Fondo, che scender… dagli oltre 12 milioni inizialmente previsti per il 2012 a poco più di 2 milioni di euro».
Tra i primi firmatari, Pina Maisano Grassi, Gian Carlo Caselli, Nando Dalla Chiesa.
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