Hanno trovato la cappella chiusa gli amministratori di Pagani, sindaco facente funzioni in testa, quando il 2 novembre hanno tentato di deporre una corona di alloro davanti alla tomba di Marcello Torre, il sindaco di Pagani assassinato dalla camorra l’11 dicembre del 1980. Forse non se l’aspettavano, ma dopo che un anno fa hanno tolto il nome di Marcello Torre alla piazza principale di Pagani dopo averlo solennemente deliberato, di certo non potevano aspettarsi anche tappeti di fiori da parte di Lucia e Annamaria Torre, moglie e figlia di Marcello. Era arrivato anche il Presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, ad inaugurare solennemente la piazza intitolata a Marcello Torre. E anche lui è rimasto interdetto dalla scelta degli amministratori paganesi di revocare quello che solo pochi giorni prima era stato fatto. Tra l’altro i familiari di Marcello Torre avevano appreso della revoca della piazza solo attraverso la lettura dei giornali.
E poi c’è anche un altro precedente. L’inaugurazione del busto dedicato a Marcello Torre che doveva essere apposto all’ingresso del Cimitero ma, ancora una volta, l’amministrazione comunale è venuta meno. E così la famiglia Torre, senza alimentare ulteriori polemiche, ha inaugurato il busto, realizzato dall’artista Stefano Rossi, all'interno della cappella gentilizia Contaldi-Torre. Ora da parte dei congiunti di Marcello Torre, nessuna dichiarazione ufficiale in merito a questa vicenda, ma la scelta di non avere più a che fare con amministratori che non hanno il coraggio di scelte limpide, era già palese. E dunque appare fuori luogo il comunicato emesso dal sindaco facente funzioni di Pagani, Fabio Petrelli, nel quale, tra l’altro, si dice: “Per me, per l’amministrazione comunale e per l’intera città di Pagani, è stato un dovere civico, oltre che emotivamente partecipato, commemorare, nella ricorrenza dei defunti, il Sindaco Marcello Torre, uno dei figli migliori della città (…) Le polemiche non mi interessano. Restano a chi le alimenta. Restano ad un mondo dei “vivi” che, troppo spesso, si arrocca su posizioni sterili e strumentali.” Dove quei “vivi” tra virgolette assume anche un significato sinistro. Quanto è lontana la “Pagani libera e civile” invocata da Marcello Torre.
Petrelli è lo stessa inqualificabile marionetta che, intervistata da Alessandro Sortino per "Piazzapulita", ha fatto (e fatto fare alla città) una figura a dir poco terribile, senza riuscire a difendere il paese da una sola delle accuse e delle testimonianze video raccolte dall'inviato, cercando di chiosare goffamente con atteggiamenti tra l'imbecille guascone e l'ignorante (nel senso più lato della parola) e invitando, in chiusura di servizio, a guardare alle cose belle del paese, come il nuovo auditorium...
RispondiEliminaFigure come Torre andrebbero prese a riferimento dalle giovani leve, che invece sono parte integrante dell'imbarbarimento tendenziale e costante di Pagani. Coloro che hanno vissuto l'epopea di Torre non sono riusciti a far attecchire la sua figura nei cuori delle giovani generazioni, anzi in alcuni casi cercano di far emergere sospetti e controversie su ciò che è stato per la città.