Una
cosa inopportuna e gravissima. Stamattina il Coisp, un sindacato di polizia,
ha organizzato a Ferrara, dove svolgeva
il congresso dell’organizzazione, un presidio di solidarietà verso gli agenti
condannati per la morte di Federico Aldrovandi, proprio sotto le finestre
dell'ufficio della madre Patrizia Moretti. Federico Aldrovandi è il ragazzo
morto nel 2005 a Ferrara, a 18 anni, durante un controllo di Polizia. La mamma
prima ne ha dato notizia, con tanto di foto su Facebook della manifestazione
sotto il suo ufficio e quindi è scesa in
strada mostrando un'immagine del figlio morto. Al sit-in hanno partecipato circa
una ventina di agenti: «Sono poliziotti. Sono come quei quattro?», ha scritto la
Moretti sul proprio profilo. Una volta che la notizia si è diffusa, è
intervenuto anche il sindaco Tiziano Tagliani che ha chiesto ai manifestanti di
spostarsi per evitare provocazioni. Ne è nata anche una vivace discussione tra
il primo cittadino e l'eurodeputato Potito Salatto che partecipava al sit in con
gli agenti.
Quando
Patrizia Moretti è scesa in strada con l'immagine del figlio morto, i
manifestanti del presidio Coisp si sono girati, le hanno dato le spalle
ignorandola e hanno lasciato la piazza. La madre di Federica era accompagnata da
due colleghe e avrebbe deciso di lasciare il proprio ufficio (è una dipendente
comunale) a seguito del trattamento riservato al sindaco Tiziano Tagliani che
aveva tentato di far spostare il sit-in anche per evitare che la stessa Moretti
scendesse in strada. «Non avrei voluto farlo perché a me costa moltissimo, ma
sono scesa con alcune mie amiche e colleghe e ho mostrato prima alla piazza, poi
a loro la foto di Federico. Nessuno di loro mi ha guardata e dopo un pò sono
andati via. È stato triste, terribile, doloroso, sono scioccata». «Sapete quanto
mi costi vedere e far vedere quella immagine, che mi distrugge profondamente.
Però quando è necessario bisogna farlo», ha raccontato la Moretti a 'Radio Città
del Capo’. «Non mi hanno mai rivolto lo sguardo - ha aggiunto -. Non mi
guardavano nemmeno in faccia si sono girati dall'altra parte e piano piano se ne
sono andati», ha proseguito sottolineando: «È stata veramente una
provocazione».
“Mai
più manifestazioni di questo tipo”. È stata la reazione del sindaco di Ferrara,
Tiziano Tagliani, al presidio organizzato dal Coisp, regolarmente autorizzato.
«Ho chiesto a loro di spostarsi di qualche decina di metri, perché la
manifestazione non risultasse provocatoria. Invece sono stato allontanato dalla
piazza, nonostante abbia spiegato che la mia richiesta era nell'ottica di
salvaguardare rapporti che in questi anni sono stati ripresi con difficoltà», ha
spiegato Tagliani, sceso in strada, dopo aver visto che la madre di Federico
Aldrovandi stava per fare lo stesso. Tagliani ha avuto un duro scontro verbale
con il segretario del Coisp Franco Maccari e soprattutto con l'eurodeputato
Potito Salatto. «Credevo di trovare un uditorio più sensibile a quella che è la
serenità e il rispetto dell'ordine pubblico», ha proseguito Tagliani, secondo il
quale «siccome entrambi mi hanno allontanato dalla piazza, prendo atto che
questo sindacato non vuole un processo di rasserenamento a Ferrara su un tema
gravissimo». E di questa «indisponibilità», Tagliani ha annunciato che si farà
portatore verso Questura e Prefettura. «Manifestazioni di questo genere non si
faranno più, perché hanno un tono provocatorio. Fino ad oggi sono stato zitto e
sereno, ma vedo che probabilmente sono stato male
interpretato».
Le
reazioni –
Luigi Manconi (PD) - «Patrizia
Moretti, la madre di Federico Aldrovandi, il diciottenne ferrarese ucciso nel
2005 da quattro poliziotti, è stata assolta ieri dall'accusa di diffamazione
mossale dal pubblico ministero Maria Emanuela Guerra, che l'aveva denunciata per
sue dichiarazione pubblicate sui quotidiani di Ferrara. Nello specifico,
Patrizia Moretti disse che il pm Guerra non era andata sul luogo del delitto la
mattina dell'omicidio e che nei mesi successivi il pm non si era occupata di
fare le dovute indagini. Ora, il tribunale di Mantova ha assolto Patrizia senza
nemmeno andare a dibattimento perché il fatto non sussiste e non costituisce
reato». Lo afferma il senatore del Partito Democratico, Luigi Manconi in una
nota. «A fronte di questo esito positivo, tanto scontato rispetto alla
risibilità delle accuse mosse nei confronti della Moretti - sottolinea Manconi -
trovo sorprendenti le manifestazioni che da qualche settimana vengono messe in
atto dagli appartenenti al sindacato di polizia Coisp per protestare contro la
condanna passata in giudicato dei quattro poliziotti responsabili della morte di
Federico Aldrovandi». «L'ultima in ordine di tempo - prosegue - è avvenuta
questa mattina, convocata davanti agli uffici del Municipio dove Patrizia
Moretti lavora. Quest'ultima è scesa in strada portando con sè la foto del
figlio con i segni delle violenze subite. È inaccettabile che di fronte a
svariate sentenze che hanno stabilito quante e quanto gravi fossero le
responsabilità dei condannati, Patrizia Moretti sia ancora costretta a mostrare
lo scempio che è stato fatto di Federico per chiedere silenzio e rispetto»,
conclude l'esponente Pd.
Nichi
Vendola
(Sel) - «Oggi con un gesto
sconsiderato, rinnovato dolore per omicidio Aldrovandi. Oltre ogni limite. Un
forte abbraccio a Patrizia e ai suoi familiari». Così Nichi Vendola, presidente di Sinistra
Ecologia Libertà, esprime su twitter la propria solidarietà alla mamma del
giovane Federico Aldrovandi, sotto il cui ufficio a Ferrara stamani un sindacato
di polizia ha organizzato un sit in a sostegno degli agenti condannati per
l'omicidio.
Ilaria
Cucchi -
Un «femminicidio morale». È come definisce quanto accaduto a Ferrara, Ilaria
Cucchi, sorella di Stefano, morto in carcere nel 2009. Parlando all'emittente
bolognese 'Radio Città Fujiko’, la Cucchi ha sottolineato: «Stiamo andando oltre
ogni limite, oltre ogni umana immaginazione. Tutto deve avere un limite nella
vita». E riguardo al presidio Coisp ha aggiunto: «Credo che quelle persone che
si trovavano lì sotto a manifestare in difesa dei loro colleghi che sono in
carcere perché sono dei criminali, adesso sono esattamente come loro». Quindi ha
rivolto un pensiero a Patrizia Moretti: «Mi chiedo quando avrà fine la
sofferenza di una donna che è stata così forte e così coraggiosa, nonostante
tutto il male subito».
Il centrosinistra regionale ha dimostrato in maniera compatta la propria solidarietà a Patriza Moretti, madre di Federico Aldrovandi, dopo il presidio del Coisp sotto le finestre del suo ufficio, questa mattina a Ferrara. «Siamo tutti Patrizia Moretti», spiega il consigliere regionale Pd Roberto Montanari, per il quale quanto accaduto «riempie di indignazione tutti coloro i quali riconoscono nella madre di Federico una donna che ha legittimamente cercato e trovato giustizia per il proprio figlio ucciso». Occorre ribadire, prosegue Montanari, «che non giova a nessuno il 'muro contro murò» e «che il buon senso e la ragione impongano un passo indietro rispetto ai gesti sbagliati, eclatanti e incomprensibili di cui riferiscono i media in queste ore». Parole simili dal vicepresidente dell'Assemblea Legislativa Sandro Mandini (Idv): «Ferma restando la libertà di opinione di chiunque, che qualcuno abbia solo pensato di manifestare contro di lei è sconcertante e mi auguro che anche il ministro dell'Interno faccia sentire la sua voce su questo». Per la sezione bolognese di Sel, «è stata una manifestazione penosa e indegna, che oltraggia non solo la mamma di Federico cui va tutta la nostra solidarietà, ma anche la magistratura, le istituzioni democratiche e le stesse forze dell'ordine».
Giovanni
Paglia (SEL),
«La manifestazione inscenata oggi sotto l'ufficio di Patrizia Aldrovandi, madre
di Federico Aldrovandi il 18enne ferrarese ucciso nel 2005 da quattro
poliziotti, da parte di alcuni aderenti al COISP offende il senso di civiltà del
nostro Paese e delle istituzioni, a partire dalla Polizia italiana, che non
merita in alcun modo di essere associata a simili manifestazioni». Lo afferma
Giovanni Paglia segretario regionale Sel Emilia Romagna. «Voglio esprimere la
mia solidarietà a Patrizia Aldrovandi - dice l'esponente di Sel - costretta
ancora una volta a rivivere un dolore che è di tutti noi, e ringraziare il
sindaco di Ferrara Tagliani per l'intervento e per le sue parole. Chiedo ai
ministri Cancellieri e Severino e ai vertici delle forze di polizia di
intervenire per stigmatizzare l'accaduto, che non può essere lasciato passare
sotto silenzio, come se non bastasse una sentenza passata in giudicato a unire
tutti nella condanna degli assassini e nel dolore per la vittima».
Paolo
Ferrero (PRC) -
«Il vergognoso presidio del Coisp a Ferrara, in solidarietà verso gli agenti
condannati per la morte di Federico Aldrovandi, sotto le finestre dell'ufficio
della madre Patrizia Moretti, è un fatto gravissimo». Lo sostiene il leader del
Prc Paolo Ferrero. «In primo luogo - aggiunge - questa manifestazione non
rispetta l'autonomia della magistratura, che ha sentenziato nei tre gradi di
giudizio la colpevolezza degli agenti. In secondo luogo perchè chi ha dato vita
a questo indecente sit-in rivendica una delle pagine più buie degli ultimi anni
e in ogni caso celebra l'impunità per le forze dell'ordine. Che cosa ha da dire
il Ministro degli Interni rispetto a simili manifestazioni incompatibili con
l'esercizio di pubblico ufficiale? La nostra solidarietà alla famiglia di
Federico Aldrovandi».
Ettore
Rosato (PD) -
«Una manifestazione intollerabile e di cattivo gusto». Così il deputato
democratico Ettore Rosato commenta il presidio del sindacato di polizia Coisp,
in solidarietà agli agenti condannati per la morte di Federico Aldrovandi, sotto
le finestre dell'ufficio della madre del giovane ucciso a Ferrara. «Chi veste la
divisa lo fa a difesa dei diritti dei cittadini e dovrebbe avere massimo
rispetto per il dolore delle vittime e per gli esiti processuali. Per queste
ragioni rinnoviamo la nostra vicinanza alla famiglia Aldrovandi».
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