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venerdì 8 marzo 2013

UNA MIMOSA PER ROMINA DEL GAUDIO


Una mimosa per Romina del Gaudio. L’hanno portata alcune decine di persone, soprattutto donne, poco dopo le 16,  sulla lapide eretta dove fu ritrovato il suo corpo dilaniato dagli animali, il 21 luglio del 2004, nel bosco della reggia di Carditello. Per lei, uccisa con una pugnalata e due colpi di pistola alla testa,  le donne del centro antiviolenza 'Noi Voci di Donne' e dall'associazione "Le stelle", insieme all’Unicef, le hanno voluto tributare un 8 marzo diverso. Senza festeggiare alcunché, ma solo per ricordare che tante donne vengono uccise dai mariti, fidanzati e compagni che  le considerano ancora un oggetto da possedere. Alla sobria cerimonia, coordinata da Nando Cimino e svolta sotto una persistente pioggia, hanno partecipato anche il sindaco di San Tammaro, Emiddio Cimmino, il presidente dell’associazione, “Jerry Masslo”, Renato Natale, Il presidente del “Comitato delle sue sicilie”, Fiore Marro, il custode del real sito di Carditello, Tommaso Cestrone, rappresentati di istituti scolastici. Per lei sono state lette poesie, pensieri, scritte da giovani donne che non l’hanno mai conosciuta.
Romina 19 anni, promoter napoletana, scomparve da Aversa il 4 giugno del 2004. Quel giorno era impegnata nella vendita porta a porta di contratti telefonici insieme ad altri suoi colleghi. Arrivarono nella città normanna per girare ognuno una zona della città. Si diedero appuntamento all’ora di pranzo nel posto ove si erano lasciati, ma a quell’appuntamento Romina del Gaudio non si presentò. Risultarono inutili le telefonate fatte dagli amici. Il cellulare squillava ma nessuno rispondeva. Si pensò anche ad un allontanamento volontario. Le ricerche vere e proprie cominciarono solo alcuni giorni dopo. Il 21 luglio dello stesso anno, dopo una telefonata anonima arrivata alle forze dell’ordine, venne trovato uno scheletro dilaniato dai cani randagi nel bosco della Reggia di Carditello, non lontano dall’ingresso principale. Dall’esame del Dna risultò che i resti erano di Romina e che sul quel corpo qualcuno aveva prima sferrato una coltellata alla schiena e poi sparato due colpi di pistola alla testa. Esami, però, sempre contestati dalla mamma di Romina, Grazia Gallo, che continua a dire che la figlia è viva e che sarebbe stata rapita da esponenti della criminalità organizzata per vicende poco chiare che riguarderebbero il padre della ragazza che da anni vive in Germania.

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