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Giovanni
Marino |
Si è pentito Giovanni
Marino, l'autista del commando che uccise Pasquale “Lino” Romano la sera del 15
ottobre scorso. L’obiettivo dei sicari era un’altra persona: Domenico Gargiulo.
Oggi il gip ha confermato il fermo dell'indagato emettendo un'ordinanza di
custodia cautelare a suo carico ma anche di altre 3 persone, coinvolte
nell'omicidio di Romano. Si tratta di Anna Altamura, presentatasi al
commissariato di Scampia con i suoi due figli Carmine e Gaetano Annunziata per
rivelare i retroscena dell'uccisione di Lino Romano. La donna è stata rinchiusa
in carcere ma il luogo è stato tenuto segreto in quanto collaboratrice di
giustizia. I suoi due figli che hanno svolto un ruolo minore nell'ambito
dell'agguato sono stati condotti agli arresti domiciliari in una località
anch'essa segreta e in stato di protezione. Anna Altamura aveva il compito di
inviare un sms ai killer per avvertirli che il vero obiettivo dell'agguato,
Domenico Gargiulo stava per uscire da casa della fidanzata. Il numero al quale
Anna Altamura avrebbe dovuto inviare l'sms era memorizzato alla voce «Amore». Lo
ha riferito agli inquirenti la stessa Altamura.
Il cellulare, che era
stato privato del microfono perché‚ così gli scissionisti lo ritenevano più
sicuro, le era stato consegnato attraverso il figlio Gaetano e dopo il tragico
errore di persona costato la vita a Pasquale Romano era stato gettato in un
tombino. Quell'sms non fu inviato e al suo posto fu ucciso un innocente, Lino
Romano. Lino era andato a trovare la fidanzata Rosanna che vive nello stesso
palazzo di Flora, la fidanzata di Gargiulo. Anna Altamura stava prendendo parte
ad una cena in casa della sorella, madre di Flora. Quando Romano salutò la
fidanzata per andare a giocare una partita di calcetto con gli amici, una volta
avvicinatosi alla sua auto fu scambiato per Gargiulo. Perché i killer
comprendessero quale fosse la persona da uccidere, Gaetano Annunziata mostrò
loro su Facebook una foto di Domenico Gargiulo, ritratto insieme con la
fidanzata Flora, cugina dello stesso Annunziata. La circostanza emerge
dall'ordinanza di custodia cautelare emessa oggi dal gip Luigi Giordano nella
quale sono contenuti alcuni stralci dei verbali di interrogatorio di Gaetano
Annunziata e delle altre persone coinvolte nel delitto che hanno deciso di
collaborare con la giustizia. I carabinieri, in realtà, avevano subito
concentrato la loro attenzione sulla famiglia Altamura, che abita nello stesso
palazzo della fidanzata di Pasquale Romano. Marcella Altamura, nella cui
abitazione si trovava a cena Domenico Gargiulo la sera del 15 ottobre, è sorella
di Anna, la donna che avrebbe dovuto segnalare l'uscita di Gargiulo dal palazzo
ai killer in attesa, e zia di Carmine Annunziata.
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Lino
Romano |
Il gruppo Abete -
Abbinante - Notturno, hanno riferito i collaboratori di giustizia, ha tentato
più volte di uccidere Gargiulo, sia prima che dopo la morte di Romano. Prima, il
giovane, noto a Secondigliano con il soprannome di «Sicc Penniell», sarebbe
dovuto morire all'uscita di una discoteca di Chiaiano dove si festeggiavano i 18
anni di Flora, la sua fidanzata. Il piano tuttavia non si realizzò perché‚
all'ultimo momento Gargiulo diede forfait. Ma anche dopo l'uccisione di Romano,
i killer tentarono ancora di sparargli in un bar, ma la pistola si inceppò. «Io
quando poi inizio a sparare non mi fermo più»: così Salvatore Baldassarre,
l'uomo che la sera del 15 ottobre sparò a Pasquale Romano scambiandolo per
Domenico Gargiulo, spiegò all'altro affiliato al gruppo degli scissionisti,
Carmine Annunziata, il clamoroso errore di persona costato la vita a un
innocente. È lo stesso Carmine Annunziata, che ha deciso di collaborare con la
giustizia, a riferirlo ai pm Sergio Amato ed Enrica Parascandolo in uno dei
primi interrogatori. Dall'ordinanza di custodia cautelare emessa oggi dal gip
Luigi Giordano emerge che le dichiarazioni delle persone coinvolte nell'omicidio
hanno consentito la svolta nell'inchiesta, ma sono suffragate da una serie di
riscontri già emersi nel corso delle indagini.
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