Tornava dal mare. Non lo poteva fare spesso perché i suoi impegni in magistratura e i processi importanti a cui era delegato, lo tenevano lontano dai luoghi della sua infanzia, la terra che portava nel sangue: la Calabria. Si era già occupato del primo processo Moro, dell’omicidio del giudice Rocco Chinnici, la strage del rapido 904. E si stava occupando dei ricorsi per Cassazione avanzati dai difensori degli imputati condannati nel primo maxi processo a Cosa Nostra. Un Pentito ha rivelato che al giudice Antonino Scopelliti furono offerti 5 miliardi di lire per fare una requisitoria meno dura nei confronti dei capi di Cosa Nostra. Rifiutò. E probabilmente quella fu anche la sua condanna a morte.
Il 9 agosto del 1991 il giudice Scopelliti, trascorre una giornata come piaceva a lui. Era in vacanza a Campo Calabro, il suo paese d’origine, non lontano da Villa San Giovanni (Reggio Calabria). Tornava qui ogni anno per trascorrere le vacanze estive. Viaggiava su una Bmw, però, senza scorta e i suoi killer lo sapevano. Lo avevano seguito nei giorni precedenti. Avevano studiato l’agguato nei minimi particolari. Scelsero di colpire in una curva, dove le auto devono per forza rallentare, prima del rettilineo che porta nell'abitato di Campo Calabro. I killer erano in due, appostati su una moto, proprio a ridosso di quella curva. Quando vedono arrivare la Bmw si preparano. Tirano fuori le armi. Sparano con fucili calibro 12 caricati a pallettoni. E’ il finimondo. Il magistrato viene colpito alla testa ed al torace. L’auto perde il controllo e va a fermarsi in un terrapieno. Antonino Scopelliti muore sul colpo. Aveva 56 anni.
Secondo alcuni pentiti della 'ndrangheta, l’assassinio del giudice Scopelliti sarebbe stato eseguito dalla mafia calabrese su richiesta di Cosa Nostra siciliana. Però i processi a carico di esponenti della mafia siciliana si sono conclusi con un nulla di fatto. Nel 2001, la Corte d' Assise d'Appello di Reggio Calabria ha assolto Bernardo Provenzano, Giuseppe e Filippo Graviano, Raffaele Ganci, Giuseppe Farinella, Antonino Giuffrè e Benenetto Santapaola dall'accusa di essere stati i mandanti dell’omicidio di Antonino Scopelliti. Per ora quel delitto resta impunito.
La figlia Rosanna, nell’agosto del 2007, ha costituito una Fondazione intitolata ad Antonino Scopelliti. In occasione del 20° anniversario della uccisione del giudice, è stata promossa dal 6 al 9 agosto “Legalitàlia” – Meeting nazionale dei giovani antimafia che si svolge in Piazza duomo a REGGIO CALABRIA.
E stamattina, su iniziativa dell'Amministrazione comunale di Villa San Giovanni, della Fondazione Scopelliti e del movimento “E adesso ammazzateci tutti” sul luogo dell’agguato, a fianco alla stele che ricorda l’uccisione del magistrato, è stato piantato un ulivo come “Albero della memoria”.
LA FONDAZIONE: http://www.fondazionescopelliti.it/
E stamattina, su iniziativa dell'Amministrazione comunale di Villa San Giovanni, della Fondazione Scopelliti e del movimento “E adesso ammazzateci tutti” sul luogo dell’agguato, a fianco alla stele che ricorda l’uccisione del magistrato, è stato piantato un ulivo come “Albero della memoria”.
LA FONDAZIONE: http://www.fondazionescopelliti.it/
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