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venerdì 19 agosto 2011

STRAGE BOLOGNA: PISTA PALESTINSE PORTA A DUE INDAGATI

BOLOGNA, 19 AGO - Thomas Kram, terrorista delle 'Revolutionaere Zellen' legato a Carlos 'lo Sciacallò, esperto di esplosivi e che pernottò a Bologna all'hotel Centrale tra l'1 e il 2 agosto '80 col suo vero nome, e Margot Frohlich, pure lei tedesca legata a Carlos, che nell'82 venne anche arrestata a Fiumicino con esplosivo in una valigia, e che, secondo una testimonianza, l'1 agosto alloggiò all'hotel Jolly di Bologna, vicino alla stazione. Sono loro a impersonare la 'pista palestinesè per la strage alla stazione (2 agosto '80, 85 morti), partita dal lavoro della commissione Mitrokhin. Da luglio i loro nomi sono iscritti sul registro degli indagati proprio per la strage. Un'iscrizione che dovrebbe semplicemente avere il significato di una concretizzazione del lavoro degli ultimi anni dalla Procura. Quando è arrivato tutto il materiale richiesto anche per rogatoria a Francia e soprattutto Germania, e quando è arrivata la traduzione degli atti richiesti relativi agli atti degli archivi della Stasi, il servizio segreto della ex Germania Est che sorvegliava il gruppo Carlos-Kram, è arrivata pure l'iscrizione. Il significato è niente più che l'iscrizione stessa, ha commentato un investigatore. Non si tratterebbe, quindi, di niente di nuovo, ma era comunque necessario dare un nome alle persone verso cui le indagini si erano indirizzate. Qualche nuovo atto verrà fatto, poi andrà valutato se gli elementi indiziari sono sufficienti. Così si è venuto a creare un doppio quadro giudiziario: da un lato le sentenze definitive in base alle quali non ci sarebbero dubbi sul fatto che fu una strage dell'estremismo di destra; dall'altro la nuova inchiesta che considera - da luglio in modo concreto - una spiegazione alternativa. C'è poi anche un esposto dei familiari delle vittime che chiede di individuare i mandanti, partendo soprattutto dalle carte del processo della strage di piazza della Loggia. E ancora oggi Paolo Bolognesi, dell'associazione, ha commentato la notizia dei nuovi indagati rilanciando la ricerca dei mandanti: «Non abbiamo dubbi: entro fine anno faremo un nuovo esposto dettagliato, per chiedere di andare avanti, e proseguire le indagini da dove sono arrivati i magistrati di Cassazione che hanno condannato Mambro, Fioravanti e Ciavardini. Ci sono gli esecutori, i depistatori: quella è la strada giusta per arrivare ai mandanti». Dal 23 novembre 1995 è infatti definitiva la condanna all' ergastolo di Valerio Fioravanti e Francesca Mambro, dei Nar, gruppo terroristico di estrema destra attivo tra fine anni '70 e primi '80. La Cassazione, sempre nel novembre '95, ha confermato le condanne per Licio Gelli (10 anni), Francesco Pazienza (10) e degli ex ufficiali del Sismi Pietro Musumeci (8 e 5 mesi) e Giuseppe Belmonte (7 e 11 mesi) per i depistaggi. Dodici anni dopo la Cassazione ha confermato la condanna a 30 anni per un altro ex Nar, Luigi Ciavardini, minorenne all'epoca. L'inchiesta bis invece valuta ricostruzioni alternative alle sentenze. Secondo alcune ipotesi ci sarebbe stato un filo a legare Carlos, Kram e i palestinesi: secondo questa tesi, il Fronte Popolare di Liberazione della Palestina avrebbe colpito l'Italia per vendicarsi dell'arresto nel 1979 del suo rappresentante Abu Anzeh Saleh. E per farlo avrebbe utilizzato la rete terroristica di Carlos cui era collegato Kram. Del filone palestinese parlò anche Francesco Cossiga, secondo cui però l'esplosivo veniva trasportato per essere utilizzato fuori dall'Italia e sarebbe scoppiato casualmente in stazione. Kram, in un'intervista al Manifesto disse: «Non sono io il mistero da svelare. La polizia italiana mi controllava. Sapeva in che albergo avevo dormito a Bologna, il giorno prima mi aveva fermato». Di quel giorno Kram ricordava di essersi svegliato tardi e di essere arrivato in stazione quando sul piazzale vi erano già i soccorsi.

 (FONTE: ANSA).

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