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mercoledì 14 settembre 2011

"CERCASI PROFETA IN PATRIA" - IL PRESIDENTE DEL CENTRO PADRENOSTRO RICORDA DON PUGLISI NEL 18° ANNIVERSARIO DELL'UCCISIONE

Basta seppellire i nostri morti con le dovute e religiose esequie per differirci dagli animali che ne mangiano le carcasse?
Don Pino Puglisi Padre Puglisi è stato ucciso dalla mafia 18 anni fa, quest'anno abbiamo celebrato anche il ventennale della fondazione del Centro Padre Nostro, avvenuta il 16 luglio 1991 ad opera di Padre Pino Puglisi, e qualche mese fa abbiamo realizzato uno dei suoi sogni: un campo di calcetto per i bambini di Brancaccio a Brancaccio.
In verità quanto realizzato è più di un campetto di calcetto: è un Centro Polivalente Sportivo con annesso parco giochi per bambini.
A due mesi dalla sua inaugurazione non ho visto nessun abitante di Brancaccio, nessun collaboratore, men che meno qualche amico del fu Parroco di Brancaccio, Pino Puglisi, che abbia dato la sua disponibilità per far giocare i figli dei figli dei "bambini di Puglisi".
Sono certo che loro, collaboratori ed amici, sono impegnati in altre opere altrettanto meritorie e impegnative, magari avranno fondato associazioni, gruppi parrocchiali, oratori o fondazioni in suo nome, ma di fatto i bambini di Brancaccio a Brancaccio sono rimasti ancora una volta orfani, con loro a Brancaccio giocano i volontari del Centro Padre Nostro che non hanno conosciuto personalmente la santità di quel piccolo prete di borgata: questi volontari sono "gente di fuori", così ci chiamano a Brancaccio per identificarci.
So quanto è difficile fare il profeta in patria e questo lo sapeva anche Padre Puglisi, ma questo non ci esime dal cercare noi, "gente di fuori", quel profeta: un giorno ce ne andremo e guai a voi se per qualche giorno non ci saranno "profeti in patria".
Aver seppellito Padre Puglisi, ricordarne ogni anno il suo eccidio, titolare strade, scuole, palestre, biblioteche in suo nome non serve a nulla se lì, proprio lì, a Brancaccio, nessuno vuole impegnarsi.
Questo significa che la mafia ha vinto: essa si è liberata di una persona scomoda per quel territorio.
Questo significa "mangiare il corpo", e non solo nel senso liturgico con cui noi mangiamo il Corpo di Cristo bensì come avviene tra gli animali quando si nutrono gli uni delle carni degli altri.
Non ci sono più scusanti per non testimoniare il vero amore che avete avuto per Padre Puglisi.
Possa lui dal cielo seguire i nostri e i vostri passi nella speranza che un giorno possa scrivere "I Nostri Passi".
Il Presidente
Maurizio Artale

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