Ci risiamo. Un altro sindaco che vuole tutelare l’immagine della sua città, censurando la realtà. Giosuè Starita, sindaco di Torre Annunziata, eletto nel Pd e oggi alla guida di un governo di centro-destra, ha scritto una nota di protesta alla RAI, contro la scelta di trasmettere il 5 settembre in prima serata, il film di Marco Risi “Fortapasc”. Un film che racconta la storia dell’assassinio del giornalista precario del “Mattino”, Giancarlo Siani, nella Torre Annunziata degli anni ’80, dove regnavano incontrastati i clan della camorra legati al Nuvoletta, affiliati a Cosa Nostra siciliana. Il motivo è sempre il solito: “In questo modo si danneggia l’immagine della città”. “La RAI - scrive il sindaco Starita - non è paragonabile a Sky, che da tv commerciale ha mandato più volte in onda questo film, e neanche alle sale cinematografiche: il servizio pubblico deve garantire imparzialità, anche dal punto di vista dell’immagine che rende di una città. Questo è un film che certamente non aiuta il lavoro che è stato svolto in questi anni, un lavoro teso a ridimensionare in modo determinante il ruolo della camorra. Io credo che invece questo film vada compensato con un servizio integrativo, così garantiamo la trasmissione del film ma creiamo anche le condizioni per far vedere una città che vuole cambiare e le sofferenze che ha affrontato in questi anni.” La colpa, ancora una volta, non è della camorra, ma di chi racconta la realtà dei fatti.
Intanto il servizio integrativo la Rai lo farà, ma era già previsto. E’ un reportage firmato da Alessandro Gaeta che andrà in onda subito dopo il film e racconterà non solo di Torre Annunziata, ma anche di altre zone della Campania dove la presenza della camorra è una realtà di fatto. Il servizio andrà in onda da Napoli, in un bene confiscato a Michele Zaza. Tra gli ospiti, anche Paolo Siani, il fratello di Giancarlo.
nessuno ha il coraggio di commentare??? questo sindaco meriterebbe l'esilio . raccontare la storia significa non dimenticare...e sopratutto gridare al mondo intero il dramma che viviamo in terra di camorra. non bisogna nascondersi, ma uscire allo scoperto e illuminare quelle strade buie del silenzio e dell'omerta.
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