Non si placano le polemiche dopo che il ministro Carlo Giovanardi ha dichiarato, a nome del governo, di voler ricorrere in appello alla sentenza che riconosce colpevole lo Stato per quella strage e lo condanna a pagare 100 milioni di euro ai familiari delle vittime della strage di Ustica. La sentenza è arrivata quattro anni dopo i primi risarcimenti per 980 mila euro ai familiari delle vittime della strage di Ustica. La sentenza del giudice Paola Protopisani dà ragione al collegio difensivo che aveva puntato sulla responsabilità dello Stato, indipendentemente dall'accertamento della causa che provocò la strage e che in questi anni non è mai venuta a galla.
«Le dichiarazioni di certi esponenti del governo in relazione al giudizio su Ustica appaiono come lo squallido tentativo di rubare la scena a chi, dopo 31 anni di angoscia e dolore, ha finalmente il diritto di vivere con serenità il risultato ottenuto». Lo dicono gli avvocati Vanessa e Fabrizio Fallica, legali dei familiari di due delle vittime della strage di Ustica. Nei giorni scorsi il tribunale di Palermo ha condannato lo Stato a risarcire con oltre 100 milioni di euro i parenti di una quarantina dei passeggeri che persero la vita sull'aereo Itavia in servizio da Bologna a Palermo: una sentenza definita ‘inaccettabile’ dal ministro della Difesa, Ignazio La Russa e dal sottosegretario Carlo Giovanardi, che hanno annunciato che il governo presenterà ricorso. «Dal momento che una parte del risarcimento è stato riconosciuto perché lo Stato ha ostacolato la ricerca della verità - aggiungono gli avvocati Fallica - oggi il governo piuttosto che alimentare polemiche dovrebbe concentrarsi sulla necessità di raccogliere ulteriori informazioni utili a chiarire le troppe zone d'ombra che ancora resistono. In questo senso, con la caduta del regime di Gheddafi gli archivi libici potrebbero essere finalmente messi a disposizione dello Stato italiano: ci aspettiamo che il governo si muova immediatamente in questa direzione».
- «Le parole di Carlo Giovanardi, pronunciate a nome del governo, salvo smentite, offendono non solo la memoria delle vittime della strage di Ustica, ma anche la memoria civile del Paese. Dopo oltre trent'anni di inchieste, molti aspetti di questo disastro, tra i quali le cause stesse, non appaiono ancora chiariti». Lo dice il deputato nazionale del Pd e componente della commissione cultura alla Camera Tonino Russo. «Il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, invece di chiedere scusa - prosegue - continua a mettere sale su una ferita, che non si è rimarginata, umiliando il dolore dei familiari delle vittime». «Ci sono molte ombre e opacità di comportamenti su quanto avvenne la notte del 27 giugno 1980, nel cielo sopra Ustica - conclude Russo - Ogni sforzo deve essere compiuto per arrivare alla verità e fare piena luce, anche sul piano internazionale, su una strage, che è ancora rimasta impunita».
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